EDINA ALTARA

(Sassari, 1898 – Lanusei 1983)

Pittrice, illustratrice e ceramista, Edina Altara nasce a Sassari nel 1868. Fin dall’infanzia mostra una particolare propensione per il disegno e, incoraggiata dal pittore e amico di famiglia Giuseppe Biasi, decise di intraprendere la carriera artistica. Il suo debutto avviene nel 1917 con la mostra Società degli amici dell’Arte di Torino, nella quale viene acquistato un suo lavoro dal re Vittorio Emanuele III, il collage Nella terra degli intrepidi sardi, oggi esposto al Quirinale. Elogiata dai critici e dagli artisti del suo tempo, si sposa con Vittorio Accornero de Testa, noto illustratore con cui realizza produzioni déco.

A partire dagli anni Trenta si approccia alla produzione ceramica, dedicandosi esclusivamente alla rappresentazione grafica e mai nella produzione materica del vasellame, della quale si occupa la ditta sassarese Margelli, che a sua volta ne affida la realizzazione alla Manifattura Ceramiche Faentine di Minardi. Alla fine degli anni Trenta, in seno alle difficoltà economiche conseguenti alla guerra, l’artista si approccia alla tecnica cosiddetta “a freddo”, una più modesta decorazione con colori sintetici su ceramiche smaltate in bianco.

La produzione relativa a quel periodo consta di copiose mattonelle sulle quali compaiono diversissimi soggetti differenti, prevalentemente figure femminili. Gran parte di quel repertorio venne venduto, oltre che nel negozio Margelli, nella bottega Arte Sarda Ferrigno della Maddalena. In quello stesso periodo, Edina si dedica anche alla moda, realizzando figurini per la rivista Grazia. Dal 1942 inizia inoltre la propria collaborazione Gio Ponti, del quale diventa collaboratrice: il sodalizio con il noto architetto esalterà la sua creatività e le consentirà di lavorare alla decorazione degli arredi di noti transatlantici, tra i quali il Conte Grande, il Conte Biancamano e l’Andrea Doria.