(Cagliari, 1798 – Cagliari, 1865)
Considerato uno dei più rappresentativi pittori sardi del XIX secolo, Giovanni Marghinotti manifestò il suo talento artistico fin da ragazzo, suscitando l’interesse del generale Stefano Manca, poi marchese di Villahermosa, influente collaboratore del viceré duca del Genovese, poi re, Carlo Felice e promotore di iniziative per lo sviluppo e la valorizzazione dell’arte in Sardegna. Dal 1819, grazie alla concessione di una pensione regia, poté frequentare a Roma l’Accademia di Francia, e la pubblica Accademia pontificia sotto la guida di J.-B. Wicar, allievo di J.-L. David.
Apprese così l’arte di eseguire copie di dipinti antichi, soprattutto fiamminghi e del Seicento italiano, e nel 1822 gli fu assegnato il primo premio nella classe di pittura, e le sue opere fondono il gusto neoclassico-purista a quello romantico. Esemplari dell’arte del Marghinotti sono i vari ritratti di Carlo Felice custoditi nei palazzi cagliaritani, in particolare Carlo Felice munifico protettore delle belle arti. Fu accolto e stimato anche al di fuori dell’isola, ritrasse principi e re sabaudi e fu docente presso l’Accademia Albertina di Torino nel 1847.
Numerose anche le opere a carattere sacro, presenti in varie chiese della Sardegna: tra le più significative vanno certamente ricordati il Redentore tra gli Angeli, custodito nella Collegiata di Sant’Anna a Cagliari, e la Madonna Immacolata, custodita nella Cappella Maggiore del Seminario Arcivescovile di Cagliari. In diocesi di Oristano operò soprattutto grazie alla sua amicizia con l’arcivescovo Mons. Giovanni Maria Bua. Per la cattedrale di Oristano dipinse due grandi tele, poste ai lati della navata, raffiguranti, rispettivamente, l’Adorazione dei Magi e l’Ultima Cena.