Provenienti dall’arredo marmoreo della cattedrale romanica (XII secolo), fungevano da cancello presbiteriale separando i fedeli dal celebrante. Nel corso del XIV secolo, nel momento di edificazione del transetto, l’arredo venne smembrato e i plutei reimpiegati sul verso per ospitare scomparti con teorie di santi per il Retablo del Rimedio.
- PLUTEO CON LEONI CHE TRATTENGONO VITELLI
Già dal IX secolo si verifica in Sardegna una consistente produzione di manufatti marmorei, per lo più lastre a decoro zoomorfo che in qualche modo segnanol’esordio dell’arte medievale in Sardegna. Il pluteo con leoni della cattedrale di Santa Maria Assunta a Oristano si configura con uno schema araldico di eredità bizantina che rimanda a un clima culturale dei primi decenni del XII sec. Al centro di una cornice con motivi fitomorfi sono scolpite due fiere che trattengono due vitelli. Queste non sembrano ghermire con ferocia le loro prede e ciò suggerirebbe una rilettura dell’immagine in chiave messianica, seguendo le parole del passo di Isaia 11,6: “Il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un fanciullo li guiderà” (CORONEO 1988)
- PLUTEO CON DANIELE NELLA FOSSA DEI LEONI
Il pluteo raffigura in maniera dettagliata gli eventi che si susseguono nell’episodio biblico della condanna del profeta Daniele alla fossa dei leoni e li raccoglie in un unico spazio narrativo. Procedendo da sinistra, il personaggio armato di spada (Dan. 14,27-37), personificazione del popolo babilonese che deportò il popolo ebraico, obbliga il re Ciro, provvisto di corona e scettro, a condannare suo malgrado Daniele alla fossa dei leoni. Il profeta Daniele è al centro, nimbato e affiancato da sette leoni che appaiono mansueti e non intenzionati a sbranarlo. Egli si rivolge al personaggio sulla destra, il profeta Abacuc che giunge in Caldea per recargli il cibo che si apprestava a portare ai mietitori. Abacuc è trasportato in volo da un angelo, ma la figura si è persa nel momento in cui la lastra è stata ridotta lungo il margine destro. Il tralcio di vite che si frappone tra Daniele e Abacuc assieme al pane rappresentano un chiaro simbolo eucaristico.