Cos'è
Il Museo Diocesano Arborense presenta la mostra “Orizzonti. Racconti e visioni dall’isola”, curata da Marta Cincotti e Simone Mereu, organizzata dall’associazione Auravisiva con il contributo della Fondazione di Sardegna e il patrocinio del Comune di Cagliari.
Il mare - il nostro orizzonte più caratterizzante - che circonda l’isola e che ne definisce i confini, non è solo un elemento naturale, ma anche una presenza costante che condiziona e ispira la vita dei sardi. Per chi vive lungo le coste, il mare rappresenta una certezza e una protezione, ma anche una soglia verso un altrove, una possibilità o un’illusione. Ma “il mare è contemporaneamente prigione ma anche corridoio verso la libertà,” scriveva Marcello Fois, cogliendo l’ambivalenza di un rapporto che alterna attrazione e distacco, protezione e sfida.
Il mare, con il suo orizzonte sconfinato, condiziona chi lo abita e chi lo osserva dall’esterno. Per i viaggiatori, ieri come oggi, la Sardegna appare come un luogo remoto e misterioso, un’Arcadia esotica, come la definiva Amelie Posse. Ma per chi qui nasce, quell’orizzonte è insieme limite e ispirazione, un confine che racchiude e, al contempo, costringe. È un luogo che invita alla partenza, ma che, come Itaca, chiama sempre al ritorno. Il “mal di Sardegna” diventa allora quel legame profondo che ci spinge a ritrovare l’isola, anche dopo aver cercato altrove le opportunità che essa sembra negare.
La scelta di raccontare, attraverso le arti visive e multimediali, la percezione dell’orizzonte diventa così un’occasione per riflettere sulla nostra identità e sul legame con questa terra che ci appartiene e ci definisce. “Circondati dal mare, protetti e vincolati da quel limite fluido e infinito, noi isolani viviamo in una continua tensione verso l’orizzonte, che è ispirazione, vincolo e specchio delle nostre ambizioni e dei nostri limiti”, scrivono i curatori, Marta Cincotti e Simone Mereu. “Quella linea apparente tra mare e cielo racconta noi stessi, il territorio che ci ospita e il confine che ci circonda.”
La mostra, visitabile dal 19 gennaio al 30 marzo 2025, si articola in un percorso espositivo in cui fotografia, arte contemporanea e video si susseguono e si alternano in una narrazione metaforica e sentimentale che, attraverso le diverse interpretazioni degli artisti restituisce la complessità del rapporto dei sardi con l’orizzonte e quindi con quel territorio, sia esso marino o interno, così vincolante e attraente.