ll Museo Diocesano Arborense offre alla comunità sarda un momento di meditazione spirituale e di preghiera attraverso la nuova mostra Via Crucisdell’artista Nicola Filia. Attraverso le sue sculture ripercorriamo simbolicamente gli ultimi momenti che hanno condotto Cristo in croce. Oristano, in memoria di una solida storia di figuli, accoglie con favore la nobile arte della ceramica che per mano di Filia interpreta, con delicata intimità introspettiva, i quattordici momenti del calvario. Circa 50 opere, tra gesso, ferro, ceramica e legno, ci accompagnano in un laboratorio di riflessione in cui è possibile ricercare una nuova prospettiva di senso, che, come in un viaggio, attraverso la sua forza latente, ritroviamo grazie alle forme indefinite, migliore rappresentazione di tutta la nostra incompiutezza e del nostro essere finiti. Simmetricamente con la narrazione del cammino al Golgota, l’artista ricompone così attraverso la velocità e la precisione del gesto che vibra nella creta, la forza e l’intensità di momentanei e inesplorati stati d’animo.
L’invito ultimo è quello di nutrirsi di umanità che, attraverso la bellezza, la preghiera, l’ascolto e l’incontro, è possibile esperire anche grazie alle meditazioni formulate dalle donne che operano nel sociale, nel comparto sanitario, religioso e culturale e collocate in ogni stazione della Via Crucis.